domingo, 15 de diciembre de 2013

GEMINIDI, UNA PIOGGIA DI STELLE DI STELLE CADENTI. OCCHI AL CIELO IL 13 E 14 DICEMBRE



 Non ci sarà la cometa Ison a illuminare il cielo delle feste, ma è in arrivo un intero sciame di stelle cadenti. Sono le Geminidi, che incontrano ogni anno l'atmosfera terrestre tra il 3 e il 19 dicembre. Si tratta dei detriti di quello che un tempo fu l'asteroide Fetonte e quest'anno saranno visibili nella notte tra il 13 e il 14 dicembre. Il picco si registerà all'alba del 14, ma secondo gli esperti non sarà semplicissimo individuarle a causa della luna in fase crescente. COME OSSERVARLE Il momento migliore sarebbe tra il tramonto della Luna e il sorgere del Sole nelle mattine del 13, 14 e 15. Nella mattinata di sabato dovrebbero piovere tra le 60 e le 120 meteore all'ora.
Per individuare la porzione di cielo interessata dalle frecce luminose bisognerà guardare a sud-est in direzione di Orione. Appena sopra c'è la costellazione dei Gemelli, da dove pare provenga la tempesta.
 

MARTE, ECCO LE TRACCE DI UN GRANDE LAGO. ''LA VITA ERA POSSIBLE SUL PIANETA ROSSO''



 Vita su Marte? Sì, no, forse. La prova è nelle tracce rimaste di un lago calmo di acqua dolce alimentato da fiumi che scorrevano in superficie e che possedeva elementi biologici chiave. Carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo. Sarebbe esistito sul pianeta rosso circa 3,6 miliardi di anni fa e durato decine di migliaia di anni, ma forse centinaia di migliaia di anni. I risultati provenienti dalla missione Mars Science Laboratory (MSL) della Nasa sono stati prodotti dalle analisi, fra gli altri, dei ricercatori dell'Imperial College London. 
La prova è nelle tracce rimaste di un lago calmo di acqua dolce alimentato da fiumi che scorrevano in superficie e che possedeva elementi biologici chiave. Carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo. Sarebbe esistito sul pianeta rosso circa 3,6 miliardi di anni fa e durato decine di migliaia di anni, ma forse centinaia di migliaia di anni. I risultati provenienti dalla missione Mars Science Laboratory (MSL) della Nasa sono stati prodotti dalle analisi, fra gli altri, dei ricercatori dell'Imperial College London. "L'acqua è la condizione senza la quale non potrebbe esistere la vita come la conosciamo, ma da sola non basta perché ci sia un ambiente favorevole alla vita", ha spiegato John Grotzinger, del California Institute of Technology (Caltech), coordinatore di una delle sei ricerche. Oltre all'acqua, prosegue "serve una fonte di energia che alimenti il metabolismo dei microrganismi, come carbonio, idrogeno, zolfo, azoto e fosforo". Ora si sa che su Marte questi elementi c'erano e questo, per Grotzinger, suggerisce che "nei primissimi miliardi di anni della sua storia la superficie di Marte fosse notevolmente diversa da quella attuale". Adesso, ha aggiunto il ricercatore su Science, "siamo in grado di dimostrare che il cratere Gale una volta ospitava un antico lago con caratteristiche adeguate a supportare una biosfera marziana basata su chemiolitoautotrofi".

DOMANI UN ASTEROIDE SFIORERÀ LA TERRA: IL 2013 XY8 A 720MILA KM DAL PIANETA



Arriva l'asteroide 2013 XY8: appena scoperto e relativamente piccolo, con un diametro di circa 40 metri. Il suo massimo avvicinamento alla Terra è previsto alle 12,25 di domani, 11 dicembre. «Passerà a meno di due distanze lunari, vale a dire a circa 720.000 chilometri: nessun problema, quindi perché non c'è alcun rischio che possa costituire una minaccia per la Terra», osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. L'asteroide 2013 XY8. Sarà il secondo asteroide ad avvicinarsi di più alla Terra nel 2013, dopo il 2012 DA14, del 15 febbraio scorso. Quest'ultimo era comunque circa 25 volte più vicino, visto che era passato a 27.700 chilometri dalla Terra. L'asteroide 2013 XY8 «è stato scoperto perché si sta progressivamente avvicinando alla Terra e di conseguenza riusciamo a vederlo sempre più brillante», spiega Masi. Per i ricercatori è un'occasione interessante «perché permette di studiare il gruppo degli asteroidi più piccoli. Se non fosse che di tanto in tanto si avvicinano - aggiunge - avremmo seri problemi ad osservarli».

domingo, 24 de noviembre de 2013

COMETA ISON SEMPRE PIÙ LUMINOSA: LUNEDÌ MATTINA VISIBILE A OCCHIO NUDO. ''VIAGGIA VERSO IL SOLE''



Lo spettacolo viene dal cielo. Sta diventando sempre più luminosa, la cometa Ison, e si prepara a dare luce all'alba di lunedì 18 novembre: poco prima delle 5 del mattino si potrà vedere a occhio nudo vicino a Spica, la stella più brillante della costellazione della Vergine. SI AVVICINA AL SOLE La cometa più attesa e discussa dell'anno continua a tenere alta l'attenzione e ad offrire un primo spettacolo prima di avvicinarsi al Sole. «La cometa prosegue nella sua marcia di avvicinamento al Sole, seguita dagli astronomi con il fiato sul collo», osserva l'astrofisico Gianluca Masi, responsabile del Virtual Telescope e curatore scientifico del Planetario di Roma. PRODUCE GAS Dopo il grande entusiasmo iniziale, che per Natale la annunciava grande quanto la Luna, le attese sulla cometa Ison si sono decisamente ridimensionate dall'agosto scorso. «Ma adesso qualcosa è successo», rileva Masi: il telescopio Trappist (TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescop), che si trova sulle Ande cilene ha osservato un aumento incredibile della produzione di gas. «Questo ha subito generato un grande ottimismo». L'ipotesi più accreditata per spiegare il fenomeno, spiega l'astrofisico, è che la cometa avrebbe rivolto verso il Sole solo un emisfero, mentre l'altro non è mai stato toccato dal calore. L'esposizione alla luce e al calore della zona sempre rimasta in ombra avrebbe adesso generato la produzione di gas. AUMENTO LUMINOSITÀ «Di conseguenza è avvenuto un repentino aumento della luminosità, dalla magnitudine 7 a 4. Vale a dire - osserva - che è diventata visibile a occhio nudo come lo è la costellazione di Andromeda«. Lo scenario è quindi completamente nuovo: »adesso Ison comincia fare sul serio. Ci tiene sulle spine - dice Masi - in attesa del suo appuntamento con il Sole«. Il passaggio ravvicinato è previsto per il 28 novembre e fino a quel momento è impossibile fare previsioni. Solo quando la cometa riemergerà da questo giro di boa cosmico, all'inizio di dicembre, si saprà se Ison è davvero la spettacolare cometa di Natale che tutti aspettavano.

SCOPERTA LA GALASSIA PIÙ LONTANA DELL'UNIVERSO. E' DISTANTE OTRE 13 MILIARDI DI ANNI LUCE



 Gli strumenti hanno lavorato al limite della loro tecnologia, ma alla fine hanno fatto centro. E così lo studio di un team internazionale ha scoperto Z8_GND_5292, la galassia più lontana finora conosciuta. Si trova a bena 13 miliardi e 100 milioni di anni luce dalla Terra. «All'inizio erano stati individuati 100 mila oggetti e da questi ne sono stati selezionati 43 -commenta Adriano Fontana, astronomo dell’INAF-Osservatorio Astronomico di Roma-. Queste ultime avevano caratteristiche particolari che facevano presupporre la loro enorme distanza». Il gruppo di astronomi
Il team di scienziati che è riuscito a identificare il segnale è guidato da Steven Finkelstein, ricercatore dell’Università del Texas ad Austin. Col gruppo anche l'italiano Adriano Fontana. Le fasi dello studio
All'inizio ci si è serviti delle più profonde osservazioni del telescopio spaziale della Nasa Hubble in combinazione ai dati raccolti dallo spettrografo Mosfire installato al Keck I, uno dei due giganteschi telescopi gemelli da 10 metri di diametro installati sulle isole Hawaii. L'esperienza di Adriano Fontana
«Questa prima fase -è sempre Fontana a parlare- ha permesso una prima scrematura. Delle centomila galassie prese in considerazione ne abbiamo selezionate solo 43. Il colore, la loro caratteristica spettroscopica e altre singolarità ci hanno convinti a puntare gli occhi proprio su di loro. Inutile dirlo, ma la scoperta di questa galassia rappresenta un altro passo nello studio delle epoche più remote della storia dell’universo -continua l'astrofisico italiano-. Non solo z8_GND_5296 è la galassia più vicina al Big Bang mai scoperta, ma è anche sorprendentemente piena di elementi pesanti formati in generazioni precedenti di stelle.Sebbene sia così vicina al Big Bang ha una storia interessante alle spalle». I futuri telescopi e il gioiello europeo da 40 metri 
In un futuro neppure tanto lontano, la ricerca di questi oggetti verrà affidata ai telescopi di terza generazione. Quelli con specchi di oltre 30 metri di diametro. L'Europa e l'Italia avranno un ruolo di primo piano. Intorno al 2020, infatti, entrerà in funzione in Cile il telescopio da 40 metri di diametro dell'Eso. che avrà tre obiettivi fondamentali.
«Il primo -dice ancora Adriano Fontana- sarà quello della individuazione di pianeti con atmosfera, i cosiddetti esopianeti. Il secondo lo studio del Buco nero al centro della nostra galassia e il terzo l'analisi delle primissime stelle, quelle generatesi dopo il Big Bang». Il telescopio spaziale James Webb
Ma l'apporto più significativo allo studio dei misteri dell'Universo sarà dato dal successore di Hubble. Nel 2018, infatti, dovrebbe entrare in funzione Il supertelescopio spaziale James Webb, un progetto nato grazie alla collaborazione tra Nasa, Agenzia spaziale europea e la Canadian Space Agency. Lo specchio primario di Webb sarà più del doppio di Hubble, circa 6,4 metri di diametro.
Insomma ancora pochi anni e ne vedremo delle belle. 

KEPLER-78B, IL PIANETA GEMELLO DELLA TERRA. DISTA 700 ANNI LUCE, HA CONDIZIONI SIMILI



È il pianeta più simile alla Terra mai osservato: si chiama Kepler-78b, è distante circa 700 anni luce, è roccioso e ha dimensioni, massa e densità molto simili a quelle della Terra. Descritto in due articoli sulla rivista Nature, è stato scoperto anche grazie a ricercatori italiani dell'Istituto Nazionale di Astrofisica (Inaf). Questo fratello della Terra senza precedenti ha un nucleo di ferro e orbita intorno alla stella Kepler-78. C'è un solo problema e non di poco conto: è troppo caldo per poter ospitare forme di vita. La sua orbita è infatti strettissima: un periodo di rivoluzione della durata di sole 8,5 ore e distante un centesimo di Unità Astronomica (poco più di un milione di chilometri) dalla sua stella che, sebbene abbia circa il 70% di massa del nostro Sole, a quella distanza rende la superficie decisamente rovente. OPERAZIONE KEPLER Il pianeta è uno dei circa mille candidati individuati dal satellite americano Kepler, progettato per trovare pianeti simili alla Terra all'esterno del Sistema Solare e che per questo si è guadagnato la fama di 'cacciatore di pianeti'. Purtroppo dallo scorso maggio è fuori uso a causa di un malfunzionamento dei suoi giroscopi. Alla scoperta di Kepler-78b ha collaborato anche Harps-N, lo spettrometro installato al Telescopio Nazionale Galileo (Tng), nelle isole Canarie. «È un risultato straordinario», ha detto il presidente dell'Inaf, Giovanni Bignami, al quale fa capo il Tng. «Mai - ha aggiunto - si era arrivati così vicini ad individuare un pianeta di massa e densità simili a quelli della Terra. Una dimostrazione di come la caccia agli esopianeti si stia affinando e di quanto sia stata corretta la scelta di installare lo spettrometro Harps al Telescopio Nazionale Galileo, mettendolo nelle condizioni di guardare lo stesso emisfero del satellite Kepler, usando sinergicamente due tecniche per rilevare pianeti extrasolari».
 

IL 'RUGGITO' DEL BUCO NERO: LA NASA RICOSTRUISCE IN UN VIDEO LA MORTE DI UNA STELLA



In questi giorni la Nasa ha diffuso una ricostruzione virtuale di un lampo gamma, che diversi telescopi spaziali avevano registrato lo scorso 27 aprile. Il raggio è il più violento mai osservato, con la potenza di 94 GeV (gigaelettronvolt, miliardi di elettronvolt), equivalente a quaranta miliardi di volte l'energia della radiazione luminosa, per 20 ore consecutive. Dopo che i telescopiFemriSwift e NuStar hanno registrato e inviato i dati alla Terra è partita la ricostruzione di questo 'ruggito' del buco nero, provocato dalla morte di una stella a 3,8 miliardi di anni luce da noi. Il collasso del corpo celeste provoca lo sprigionamento di un'energia immensa, un evento che non era mai stato osservato in passato.


ISON, I GIORNI MIGLIORI PER VEDERE LA COMETA: AUREA GASSOSA E CODA CHILOMETRICA



Ison sta attraversando il cosmo e, al contrario delle aspettative degli esperti, potrebbe offrire uno spettacolo incredibile. Lo scienziato della NasaKarl Battamsha dichiarao: "Pensavamo non fosse luminosa, ma durante il suo viaggio si è modificata". Infatti l'avvicinarsi del Sole ha 'acceso' la cometa, i cui gas hanno produtto un'aurea luminosa e una coda lunga 16 milioni di chilometri. Ma con questa ultima novità, cambiano le previsioni sull'avvistamento della cometa. Prima il giorno migliore sembrava il 28 novembre, ma Ison si sta consumando lentamente e potrebbe non esistere più in quella data. Gli esperti considerano quindi questa settimana come il periodo migliore per ammirare lo show stellare della cometa.

miércoles, 13 de noviembre de 2013

ECLISSI DI SOLE, ECCO L'ULTIMA DELL'ANNO: È IBRIDA. ''VISIBILE ANCHE NEL SUD ITALIA''



Ecco l'eclissi solare, l'ultima dell'anno. E gli appassionati del cielo e delle stelle non potranno non essere felici, perché sarà anche in Italia, ma solo nelle regioni del Sud. 
Si tratta di un fenomeno considerato tra gli eventi astronomici più spettaccolari dell'anno: una rara eclissi di sole ibrida. A seconda del punto da dove si assisterà all'evento l'eclissi potra essere sia totale che anulare. Tuttavia non sarà uno spettacolo a disposizione di tutti noi italiani, e anche per gran parte dell'Europa, dove solo nelle regioni del Sud Italia, verso le 14, sarà visibile una copertura minima del sole. Discorso diverso per quel che riguarda il Nord America e l'Africa, che potranno godersi lo spettaccolo i prima fila. L’eclissi inizierà come anulare nell’oceano Atlantico occidentale, e diventerà totale nell’Atlantico centrale. 

''LA TERRA È IN PERICOLO, ALLARME METEORITI'' ANNUNCIO CHOC SU NATURE: ''MINACCIA ALTA''



 A quanto pare c'è da avere paura sul serio, e non siamo di fronte ad un fenomeno da prendere alla leggera. La minaccia dei meteoriti, infatti, potrebbe essere maggiore del previsto e per questo servono più studi e programmi di sorveglianza: è quanto mostrano i dati relativi a origine, traiettoria e potenza del meteorite che nel febbraio scorso è esploso sulla città russa di Chelyabinsk. I nuovi dati, contenuti in tre studi pubblicati contemporaneamente da Nature & Science, suonano come un campanello di allarme e costringono a rivedere i modelli teorici sulla probabilità di impatto dei meteoriti sulla Terra. Secondo gli autori il numero di oggetti con diametro superiore ai 10 metri potrebbe essere dieci volte maggiore di quanto si pensi. Le analisi sono state coordinate da Jiri Borovicka dell'Accademia delle Scienze Ceca, Peter Brown dell'università canadese Western Ontario e Olga Popova dell'Accademia di Scienze Russa. L'asteroide di Chelyabinsk, è stato il maggiore impatto noto di questo tipo, da Tunguska del 1908.
Poichè si è verificato in una zona molto popolata e in un periodo in cui telefoni cellulari e videocamere sono all'ordine del giorno è stata un'occasione unica che ha permesso di raccogliere una quantità di informazioni senza precedenti sull'evento. «Finora la fisica della caduta dei meteoriti è stata solo teorica, per la prima volta un evento di questo tipo è stato ripreso in diretta da moltissime persone e da più angolazioni» spiega Ettore Perozzi responsabile delle operazioni del Centro Neo (Near Earth Object) dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa). I dati prodotti, ha aggiunto, «sono migliori dei test che si possono fare in laboratorio e ci permettono di compiere un grosso balzo di conoscenza su questi eventi». Dalle informazioni raccolte è stato calcolato che l'onda d'urto della detonazione si è formata a un'altezza di circa 90 chilometri. La palla di fuoco è diventata più luminosa e calda a una altitudine di 30 chilometri quando l'oggetto si è frantumato. L'asteroide era una condrite ordinaria e aveva un diametro di 19,8 metri. Quando è esploso, l'oggetto viaggiava alla velocità di circa 18,6 chilometri al secondo. L'energia dell'evento è stata equivalente a un'esplosione di circa 500 kilotoni (circa 30 volte la bomba che distrusse Hiroshima). Un parte della comunità scientifica è però perplessa: «dire che il numero oggetti con diametro superiore ai 10 metri potrebbe essere dieci volte maggiore di quanto si pensi mi lascia un pò perplesso, è un dato che va certificato attentamente» osserva Andrea Milani, dell'università di Pisa e responsabile del gruppo NeoDyS, specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi più vicini alla Terra.

jueves, 17 de octubre de 2013

ECLISSI LUNARE, ATTESA IN TUTTO IL MONDO: VISIBILE IN ITALIA TRA IL 18 IL 19 OTTOBRE



Occhi al cielo nella notta tra venerdì 18 e sabato​ 19 ottobre.
E' infatti in arrivo una suggestiva eclissi lunare, che sarà visibile ad occhio nudo quasi da ogni angolo della Terra. In Italia il momento clou è previsto per le 01:50 di notte del 19 ottobre. L’effetto scenico sarà leggermente meno appariscente rispetto all'eclissi lunare totale, per gli astrologi l'evento sarà sicuramente degno di nota. “Ci sarà un’ombreggiatura inusuale della parte meridionale della Luna – ha spiegato l’astronomo Alan MacRobert – si dovrebbe essere in grado di individuare le tracce dell’ombreggiatura di penombra per circa 45 minuti prima e dopo la metà dell’eclissi”. 

PIOGGE DI DIAMANTI SU GIOVE E SATURNO: LA SUGGESTIVA SCOPERTA DELLA SONDA CASSINI







​Passi avanti nello studio dei due pianeti più grandi del Sistema Solare. Piogge di diamanti liquidi su Giove e Saturno, pianeti sui quali galleggerebbero inoltre enormi iceberg di diamante. Lo rivela una ricerca pubblicata dal California Specialty Engineering di Pasadena negli Usa, in base alla quale pezzi di diamante potrebbero fluttuare nei fluidi di idrogeno ed elio che compongono l'atmosfera dei due pianeti giganti del sistema solare. A profondità più elevate, la pressione e le temperature estreme scioglierebbero le gemme preziose, provocando vere e proprie piogge di diamanti liquidi, secondo i ricercatori. "I nuovi dati disponibili hanno confermato che in profondità, i diamanti potrebbero galleggiare su Saturno, alcuni talmente grandi da poter esser chiamati 'diamondberg'" scrivono Mona Delitsky del California Specialty Engineering e Kevin Baines dell'University of Wisconsin-Madison, autori della ricerca presentata a Denver al convegno annuale della Divisione Scienze planetarie dell'American Astronomical Society. I diamanti si possono formare quando il carbonio, sotto forma di di grafite o fuliggine create dalle colossali tempeste elettriche nell'atmosfera di Saturno, cade nell'atmosfera profonda e viene compattato dalla pressione a formare la gemma. I diamanti solidi proseguono poi la loro discesa nelle profondità del pianeta, dove, vicino al nucleo, si liquefanno. Gli scienziati ipotizzano da tempo che diamanti relativamente stabili compongano i nuclei relativamente freddi di pianeti quali Nettuno e Urano, lontanissimi dal Sole, ma finora si pensava che Giove e Saturno fossero troppo caldi per permettere la formazioni dei diamanti solidi. Ma grazie a sonde robotiche, gli uomini potranno in futuro estrarre diamanti da Giove e Saturno. Baines e Delitsky hanno addirittura scritto un libro in cui pronosticano che navi spaziali minerarie, pilotate da robot, potranno in futuro raccogliere diamanti sui due pianeti ei riportarli sula Terra.

sábado, 12 de octubre de 2013

ALLARME AMBIENTE: ''I CAMBIAMENTI CLIMATICI FARANNO SPARIRE NEW YORK E LONDRA IN 45 ANNI''



L'Apocalisse è sempre più vicina, ma questa volta, ad annunciarlo non sono fantomatiche sette religiose ma la scienza. Città come New York e Londra potrebbero diventare inabitanili nei prossimi 45 anni a causa del riscaldamento globale.
La rivista Nature ha pubblicato uno studio dell'Università delle Hawaii che mostra come il pianeta si ribellerà all'uomo se non si interrompe il consumo smodato delle materie prime. Tutti gli Stati Uniti e man mano a seguire molti altri paesi e città saranno invasi dalle acque, questo comporterà dei notevoli flussi migratori in aree montuose e poco abitabili.
Il pianeta intero subisce cambiamenti climatici che sono sempre più evidenti e che potranno essere lesivi per l'uomo. La ricerca, che ha a seconda di quanto riportato dagli scienziati 5 o 6 anni di margine sui tempi di errore, lancia un allarme molto importante: o si arresta il consumo e lo sfruttamento smodato delle risorse primarie o il pianeta si ribellerà all'uomo.

TERREMOTO SULL'ISOLA DI CRETA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 6.5




Una terribile scossa di terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito l'isola di Creta. L'epicentro è stato localizzato nell'est dell'isola greca, a 74 chilometri da Chania. Il sisma è stato percepito anche ad Atene, ma per il momento non sono stati denunciati danni o vittime.

miércoles, 9 de octubre de 2013

SHOW DALLO SPAZIO: L'AURORA BOREALE FOTOGRAFATA DA PARMITANO



Voleva stupirci, fin dall'inizio della sua avventura, con gli effetti speciali e anche questa volta c'è riuscito, perché poi non c'è nulla di più speciale della realtà. E' che lui, l'astronauta Luca Parmitano, ha unito il priviliegio (meritato, uh quanto meritato) di poter fotografare la realtà dallo spazio con la voglia instancabile di condividere con noi terresti le sue emozioni. Navigatore, poeta (magari in una giornata storta andate a tirarvi su leggendo il racconto Volo di notte-Con tante scuse a De Saint-Exupery) e sempre più anche divulgatore, l'astronauta siciliano dell'Agenzia spaziale europea ci ha spedito la sua foto più bella (ma si accettano discussioni) tra le centinaia già twittate ai suoi ormai 100mila followers, il triplo di quando staccò l'ombra da terra ormai cinque mesi fa. Ecco allora un'aurora boreale (siamo sul polo Nord, insomma) che quaggiù possiamo solo immaginare in piccola parte spingendoci a Capo Nord, in Alaska o in Groenlandia e sperando che le condizioni meteo ci assistano in maniera spudorata. Fossimo viaggiatori così fortunati, potremmo sì vedere e capire qualcosa di quanto ci mostra invece nella sua intera magnificenza questa fotografia scattata da Parmitano dalla cupola della stazione spaziale internazionale, uno degli angoli "made in Italy" di questo vascello realizzato da imprese coordinate dall'Agenzia spaziale italiana. Vi risparmiamo il clic su wikipedia (sempre meritevole di donazioni) per ricordarvi che l'aurora boreale è un fenomeno ottico dell'atmosfera, caratterizzato da bande luminose di colore rosso-verde-azzurro, detti archi aurorali. Il fenomeno è causato dall'interazione di particelle cariche (protoni ed elettroni) di origine solare (vento solare) con la ionosferaterrestre (atmosfera tra i 100 e 500 500 chilometri di altezza). Le particelle eccitano gli atomi dell'atmosfera che diseccitandosi in seguito emettono luce di varie lunghezze d'onda. Le aurore sono visibili in due ristrette fasce attorno ai poli magnetici della Terra, dette ovali aurorali. Le aurore visibili ad occhio nudo sono prodotte dagli elettroni, mentre quelle di protoni possono essere osservate solo con l'ausilio di particolari strumenti, sia da terra sia dallo spazio. Questa la spiegazione scientifica che però, anche se cita atomi eccitati da particelle, toglie sempre un po' di magia a una visione bambina di questi fenomeni. Speriamo che Parmitano, quando sarà di nuovo tra noi, abbia voglia di raccontarci con le sue parole che cosa sono le aurore boreali.

ISON SI AVVICINA, LA COMETA VISIBILE A FINE ANNO: ''SARÀ PIÙ LUMINOSA ANCHE DELLA LUNA PIENA''



La cometa più luminosa di sempre si sta avvicinando. Ison ha varcato da pochi giorni l'orbita di Marte e presto sarà visibile dal nostro pianeta. Una distanza che non permette ancora di osservarla a occhio nudo ma il potente occhio di Hubble è riuscito a fotografarla. Ison, che promette di essere la cometa del secolo, e che diventerà forse più luminosa anche della Luna piena nel nostro cielo alla fine del 2013, possiede già una chioma, risultato della sublimazione delle particelle di gas colpite dal calore e dal vento solare. Secondo la Nasa il nucleo della cometa misura circa quattro chilometri e mezzo di diametro mentre la sua coda è larga 5.000 chilometri e lunga più di 90.000. Ison si sta avvicinando al sole alla velocità di 75.000 chilometri all'ora e raggiungerà il perielio il 28 novembre

sábado, 5 de octubre de 2013

TEREMOTO TRA IRPINIA E PUGLIA: SCOSSA DI MAGNITUDO 2



 Una lieve scossa di terremoto è stata registrata stamattina tra la provincia di Avellino e quella di Foggia.
Il sisma, di magnitudo 2.0 e profondità di 10,6 chilometri, è stato registrato alle ore 7.43 nella zona dei Monti della Daunia e ha avuto come epicentro i comuni di Zungoli e Scampitella, in provincia di Avellino. La scossa, avvertita nei comuni del comprensorio della Valle dell'Ufita, non ha provocato danni a persone o cose.

TERREMOTO IN AUSTRIA, PAURA A VIENNA: FORTE SCOSSA DI MAGNITUDO 4.2



 Un terremoto di magnitudo 4,2 sulla scala Richter è stato avvertito oggi nella regione di Vienna ed è stato avvertito anche nella capitale austriaca. Lo si è appreso dal Centro di metereologia e geodinamica austriaco. L'epicentro della scossa, registrata alle 15.17, è stato individuato a una trentina di chilometri a sud-est di Vienna. Non si ha notizia di danni.

TERREMOTO ALLE 20.22 AL LARGO DI PALERMO. ''SCOSSA DI MAGNITUDO 3.3''



 Una scossa di terremoto al largo è stata avvertita dalla popolazione a Palermo alle 20.22. Il sisma ha avuto una magnitudo di 3.3 e profondità di 10 km a metaà distanza circa tra il capoluogo e l'isola di Ustica. Non si registrano danni a persone o cose.

TERREMOTO NELLA ZONA DEL CONERO: MAGNITUDO 3.3, AVVERTITO AD ANCONA



Scossa di terremoto di magnitudo 3.3 è stata avvertita distintamente alle 17.43 in tutta la zona del Conero già investita questa estata da una serie sisismica di varia intensità. L'epicentro è stato registrato dall'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia a 24 chilometri al largo a una profondità di 8 chilometri. La scossa, avvertita anche a Osimo e nel Maceratese, ha avuto breve durata. Comprensibile paura ma, al momento, non si registrano danni a persone o cose.

TERREMOTO IN MARE TRA ANCONA E MACERATA: SCOSSA DI MAGNITUDO 2.4





Torna il terremoto a largo del Cònero. Un terremoto di magnitudo 2.4 è avvenuto stamattina alle ore 07,13 in Adriatico, tra i Comuni di Numana, Sirolo e Porto Recanati. La scossa è stata quasi inavvertita dalla popolazione. Riprende vigore dunque lo sciame sismico che sembrava essersi fermato, dopo un picco di magnitudo 4.8. Il fenomeno si sta verificando lungo una faglia minore che corre parallela alla costa e che risente dello schiacciamento delle due sponde dell'Adriatico.

RAPPORTO TERRA. L'ONU: ''HIMALAYA SI SCIOGLIE, SOS ACQUA IN 20 ANNI''




"Una realta' sempre piu' allarmante, con scenari che prevedono temperature globali in pericoloso aumento e conseguenze già gravi sulle persone e sui sistemi naturali" del pianeta. Questo - secondo il Wwf - il quadro che verra' delineato dal nuovo rapporto dell'Ipcc, il comitato intergovernativo sui cambiamenti climatici, da oggi riunito a Stoccolma per discutere il testo finale del Summary for Policy Makers del primo volume del loro nuovo rapporto. L'Ipcc alla fine della settimana rendera' noti il primo assesment complessivo sullo stato dei sistemi climatici planetari. "Il nostro ambiente naturale sta lanciando un appello di sofferenza e lo stiamo ignorando a nostro rischio e pericolo - ha detto Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia - ma se i governi agiscono ora, in modo completo e immediato, avranno la possibilita' di cambiare il pericoloso percorso che abbiamo intrapreso." GHIACCIAI SI SCIOLGONO, SCORTE A RISCHIO IN 20 ANNI I ghiacciai della catena himalayana si stanno sciogliendo a ritmi talmente elevati che nel giro di due decenni saranno a rischio le scorte idriche di milioni di persone. L'allarme, sulle colonne del Financial Times, arriva dal Rachenda Pachauri, il presidente dell'Ipcc, il Gruppo intergovernativo di esperti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite. "E' qualcosa di cui preoccuparci davvero", ha affermato Pachauri, anticipando il rapporto che verrà diffuso la settimana prossima, il primo studio completo di sei anni di osservazioni sui cambiamenti climatici. Nel 2007 - ricorda il Ft - l'Ipcc affermò che i ghiacciai dell'Himalaya sarebbero scomparsi entro il 2035, una previsione "poco sostenuta dai dati", come l'organismo fu poi costretto ad ammettere, con Pachauri allora sul punto di dimettersi. Per questo rapporto "abbiamo fatto tutto quanto umanamente possibile per non incorrere in errori", ha detto Pachauri all'Ft. "Ci siamo scusati per gli errori precedenti, ma questo non cancella l'evidenza che i ghiacciai si stanno sciogliendo in tutto il globo, compreso l'Himalaya". Se quindi i ghiacciai himalayani non saranno scomparsi nel 2035, resta il fatto che "anche prima del 2035 ci saranno enormi variazioni sugli approvvigionamenti idrici che andranno a colpire 500 milioni di persone nel Sud dell'Asia e 250 milioni in Cina". I rapporto dell'Ipcc è solo il quinto in 25 anni di storia dell'organismo e il primo dal 2007.

miércoles, 11 de septiembre de 2013

TERREMOTO, SCOSSA TRA MASSA E CARRARA DI 3.4. ''MOLTE LE FAMIGLIE SCESE IN STRADA''





Paura in serata in Toscana per una scossa di terremoto, stimata in magnitudo 3.4 dall'Ingv, che è stata avvertita nella zona di Carrara e della Lunigiana alle 21.40 circa. Molte le famiglie scese in strada, ma nel capoluogo apuano non si registrano, per ora, danni.

SCOSSA DI TERREMOTO DI MAGNITUDO 5.8 IN PERÙ



 Il Servizio geologico degli Stati Uniti (Usgs) ha registrato una scossa di terremoto di magnitudo 5.7 alle 18:02 di ieri (l'1:02 di oggi in Italia) nel sud del Perù. Secondo i rilevamenti dell'Usgs, il sisma ha avuto ipocentro a 47,1 km di profondità ed epicentro 46 km a sudovest del villaggio di Anta, nella regione di Apurimac. Non si hanno al momento segnalazioni di danni a persone o cose. 

TERREMOTO, SCOSSA DI 2.7 A ROMA: ''EPICENTRO NEI MONTI CORNICOLANI-ANIENE''



Scossa di terremoto a Roma. La scossa sismica di magnitudo 2.7 è stata avvertita nei pressi di Roma alle 11.18.

Secondo i rilievi dell'Ingv l'evento sismico è stato localizzato nel distretto dei Monti Cornicolani-Aniene e si è verificato ad una profondità di 17 km.

I Comuni più vicini all'epicentro, secondo quanto riporta il sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia, sono Castel Madama, Guidonia Montecelio, Marcellina, Palombara Sabina, San Polo dei Cavalieri, Sant'Angelo Romano e Tivoli, tutti in provincia di Roma.

TORNADO IN OKLAHOMA, LE PRIME IMMAGINI DALLO SPAZIO DELLA NASA



Dallo spazio arrivano le prime immagini del violentissimo tornado che ha devastato l'Oklahoma e in particolare la cittadina diMoore, provocando un numero ancora imprecisato di vittime.
L'occhio dei satelliti della Nasa ha immortalato i primi istanti della tempesta proprio mentre il tornado iniziava il suo cammino di morte, lungo quasi 32 chilometri. Dallo spazio è ben visibile un vasto sistema temporalesco con tre giganteschi ammassi da cui è poi scaturito il tornado di intensità F4 (in una scala che prevede 6 livelli, da F0 a F5). La cittadina di Moore si trova proprio nascosta sotto l'ammasso posto più a nord. A immortalare questo momento nel pomeriggio di ieri è stato lo spettroradiometro ad immagini di moderata risoluzione Modis montato a bordo di Aqua, uno dei satelliti della flotta 'Earth Observing System' (Eos) dell'agenzia spaziale americana.

TERREMOTO DI MAGNITUDO 4.8 A SORA, NESSUN DANNO: "AVVERTITO A ROMA E A NAPOLI"



Una forte scossa di terremoto di magnitudo 4.8 della scala Richter è stata registrata in provincia di Frosinone. La scossa è stata nettamente avvertita dalla popolazione, anche a Roma, alle 22,16 di sabato sera. Il sisma, secondo i rilievi dell'Ingv, ha avuto epicentro in prossimita' dei comuni di Isola Liri e Sora, in provincia di Frosinone, a 11 chilometri di profondita'. Non ci sono al momento segnalazioni di danni. Nelle zone a ridosso dell'epicentro, e non solo, c'e' chi ha abbandonato la propria abitazione, riversandosi in strada. Numerose le chiamate ai vigili del fuoco di Frosinone di cittadini impauriti. Per alcuni minuti i telefoni sono rimasti isolati. Al momento non si segnalano danni a cose o persone. Il terremoto e' stato nettamente avvertito anche in alcuni comuni dell'Alta Valle Aniene, in provincia di Roma, al confine con la Ciociaria.
NUOVA LEGGERA SCOSSA Una nuova scossa di terremoto, questa volta leggera, di magnitudo 2.2-2.3, è stata registrata alle 23.24 nel frusinate, nel distretto sismico dei Monti Ernici-Simbruini. È quanto si legge nel sito dell'Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia.
A PESCASSEROLI ALLESTITE STRUTTURE RISCALDATE
A Pescasseroli, centro principale del Parco nazionale d'Abruzzo, l'allarme non è ancora cessato, come ammette il sindaco Anna Nanni, la quale spiega che «sono in continuo contatto con la prefettura a L'Aquila». Il comune ha allestito due strutture riscaldate per quei cittadini che non se la sentono di dormire in casa dopo lo spavento seguito alla scossa tellurica il cui epicentro è stato registrato a Sora (Frosinone), località in linea d'aria non molto distante dal centro marsicano. Per strada questa notte si sono riversati quasi tutti gli abitanti dei comuni meridionali della Marsica come Villetta Barrea, Opi, Civitella Alfedena. Molti dei cittadini si stanno attrezzando per passare la notte in macchina. Tanta paura anche a Sulmona, come riferisce anche il sindaco Fabio Federico: «Ero a casa in pigiama, ho sentito la botta, mi sono vestito e sono subito uscito in strada», racconta. Sulmona è una delle zone a rischio per via di una delle faglie più pericolose di tutti gli Appennini che passa proprio sotto al comune Peligno. «Ho subito chiesto alla Protezione civile di informarsi, ma a Sulmona non ci sono stati danni», ha concluso il sindaco. Nessun problema e nessun provvedimento anche a Roccaraso come ha confermato il sindaco Franco Di Donato.

GENTE IN STRADA A CASSINO ISOLA LIRI E SORA Momenti di grande paura a Sora, nel frusinate, a causa del terremoto di questa sera. In tanti sono usciti all'aperto da abitazioni e locali pubblici, dove molti si erano riuniti per la partita Roma-Juventus. Dalle prime verifiche non si segnalano danni, ma il centralino dei vigili del fuoco è tempestato dalle chiamate dei cittadini in cerca di informazioni e rassicurazioni. Anche a Isola Liri non sono mancati momenti di grande paura, ma anche qui al momento non si segnalano danni. Stessa situazione a Cassino e a Pontecorvo, dove in tanti si sono riversati sulle strade.
ALLARME A ROMA. 
E' stata avvertita anche a Roma sud, nel quartiere Eur, e in citta' della provincia, come Zagarolo, la scossa di terremoto avvenuta questa sera nel frusinate. Sono state tante le telefonate arrivate nelle sale operative dei vigili del fuoco, polizia, carabinieri e 118 di Roma. A Roma e in provincia non sono comunque stati finora rilevati danni. Il tamtam dall'allarme sul terremoto e' viaggiato anche sul web, attraverso i social network di twitter e facebook dove si parlava delle scene di panico e di persone che si sono riversate in strada per la paura. L'allarme e' rientrato poco dopo e nella Capitale non risultano esserci stati feriti, solo momenti di paura e tante telefonate che si sono susseguite nel giro di qualche minuto.

PAURA DALL'ABRUZZO AL MOLISE.
La scossa di terremoto di questa sera nel frusinate è stata avvertita chiaramente dalla popolazione anche in Abruzzo. Notizie arrivano da Sulmona, Avezzano e Popoli. Anche a Isernia e Campobasso le case hanno tremato, così come nel casertano. Secondo i carabinieri di Avezzano moltissime sono state le chiamate ai centralini dell'Arma specialmente dalla parte sud della provincia aquilana, quelli piu' vicini ai confini con il Lazio e inseriti nel Parco Nazionale. Non risulterebbero danni ne' altri tipi di problemi ma un po' ovunque lo spavento per la scossa che si e' registrata in Ciociaria ha portato la gente in strada. I carabinieri confermano che la terra ha ballato anche a Castel di Sangro, L'Aquila.

IL 2013 SARÀ L'ANNO DELLE COMETE. L'ALLERTA DEGLI ASTRONIMI PER IL 2036


Scongiurate le previioni dei Maya sembra che il 2013 sarà l'anno delle stelle.
Per l'astronomia, il 2013 sarà l'anno delle comete: ben due 'visiterannò i nostri cieli e una, di nome Ison, si annuncia memorabile, brillante come la luna piena e visibile in pieno giorno. Ma sono previsti anche appuntamenti con asteroidi, eclissi di Luna e le immancabili stelle cadenti. La prima cometa, che si chiama Panstarrs, sarà visibile in primavera, «quando nel mese di marzo passerà a circa 50 milioni di chilometri dalla Terra» spiega l'astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. Ma lo spettacolo che si annuncia memorabile sarà quello della cometa Ison che, rileva Masi, potrebbe essere la più bella cometa degli ultimi 100 anni, se sopravviverà al passaggio ravvicinato al Sole, che potrebbe frantumarla. Questa cometa, secondo le previsioni, sarà visibile dal novembre 2013 al gennaio 2014 e potrebbe diventare la super cometa di Natale 2013. La cometa Ison, sottolinea Masi, «potrebbe diventare molto luminosa in prossimità del suo massimo avvicinamento al Sole, a fine novembre 2013, quando arriverà a soli 1,5 milioni di chilometri dalla nostra stella». In questa fase, rileva Masi, Ison potrebbe eguagliare la luminosità della Luna, diventando visibile in pieno giorno. Nel mese di dicembre, in particolare, la cometa diventerà sempre meglio visibile dall'emisfero nord, poi la sua luminosità inizierà a diminuire gradualmente. Daranno spettacolo quest'anno anche due asteroidi: il primo appuntamento ci sarà il 9 gennaio, «quanto l'asteroide Apophis, che ha un diametro di circa 300 metri, - spiega Masi - passerà a circa 15 milioni di chilometri dalla Terra». «Sarà un passaggio molto interessante dal punto di vista scientifico - prosegue l'esperto - perchè aiuterà gli astronomi a calcolare la distanza con cui questo asteroide ripasserà vicino alla Terra nel 2036».

L'ANNO CRUCIALE, IL 2036 Un passaggio, quello del 2036, su cui da anni si concentrano le attenzioni degli astronomi, perchè ritenuto potenzialmente pericoloso. Apophis ritornerà anche nel 2029 a una distanza di sicurezza di 35.000 chilometri dalla Terra. Il 15 febbraio, invece, passerà vicino alla Terra l'asteroide 2012 DA14: «del diametro di circa 50 metri – rileva Masi - questo oggetto passerà a 35.000 chilometri dalla Terra». «Ovviamente – osserva l'esperto - non vi sarà alcun pericolo di impatto con il nostro pianeta ma sarà una occasione ghiotta per astronomi e appassionati perchè l'oggetto si vedrà benissimo dall'Italia anche con un piccolo binocolo». Quest'anno sono previste anche due eclissi parziali di Luna, la prima il 25 aprile e l'altra il 19 ottobre che sarà una eclissi di 'penombrà. «La Terra - spiega Masi - proietta nello spazio la sua ombra e una penombra, dovuta all'atmosfera terrestre, la Luna passerà in questa penombra e si noterà appena un calo di luce del nostro satellite». Da non mancare anche gli appuntamenti con le stelle cadenti: le Perseidi, il cui picco è previsto l'11 e il 12 agosto e le Geminidi, il 13 e il 14 dicembre.