Le eruzioni dell'Etna dal 1928 ad oggi: la storia del vulcano della Sicilia
L'eruzione
dell'Etna, raccontate in una raccolta video, tratta da Youtube, che
attraversano i momenti salienti della sua storia: dal 1928 ad oggi.
L'Etna, che in passato era noto anche con il nome Mongibello (Mungibeddu in
siciliano), è il vulcano attivo più alto d'Europa e tra i maggiori al
mondo. La sua storia, che attraversa miti e leggende, è iniziata circa
600mila anni fa, quando durante il Quaternario la zolla europeo-asiatica
si scontrò con quella africana: si sollevarono alture, al cui centro si
venne formando il golfo pre-etneo, dove iniziarono le prime eruzioni
sottomarine. Nel corso di millenni, alternando fasi di stanca a fasi di
attività eruttiva, si è formato il gigante di fuoco, che periodicamente
ha mostrato di essere “sveglio”. L'ultima volta, proprio ieri. La nuova eruzione dell'Etna, tornato in attività
dopo circa un anno, è stata di breve durata: poche ore, ma molto
intense durante le quali curiosi osservatori ed esperti hanno registrato
i momenti più importanti. Il Pit Crater, profonda frattura nella zona
orientale del cono, ha lanciato fontane di lava ad altezze
impressionanti, raggiungendo le centinaia di metri. Sono state visibili a
chilometri di distanza, persino a Taormina. I tremori vulcanici si sono
poi placati in nottata e, attualmente, sembra che sia tornato tutto
alla normalità. La situazione è comunque costantemente monitorata
dall'Istituto nazionale di geologia e vulcanologia di Catania. Nonostante il fascino che spettacoli simili destano nei nostri animi,
bisogna comunque ricordare che l'Etna non è stato sempre così innocuo:
ripercorriamo la sua storia negli ultimi cento anni, ricordando le
eruzioni che hanno lasciato un segno, e non solo sul paesaggio
circostante…
Era il 6 novembre 1928, quando la colata lavica
dell'Etna raggiunse Mascali, in provincia di Catania, piccolo comune che
fu interamente seppellito dal magma; fu risparmiata soltanto l'odierna
frazione di Sant'Antonio. E dalle immagini raccolte nel video, si può
percepire quanto drammatica fosse stata l'eruzione: si vede la furia
della lava scorrere lungo le strade, mentre le case cadono a pezzi una
dopo l'altra e la gente cerca di scampare al pericolo. Si decise, poi,
di ricostruire Mascali a metà strada tra Fiumefreddo e Giarre: la
leggenda tramanda che occorse una sola notte per completare il nuovo
centro, pronto all'arrivo di Mussolini.
Quella del 1950-51 è stata una delle più lunghe
eruzione del secolo: durò 372 giorni, durante i quali furono emessi ben
171 milioni di metri cubi di lava, che minacciarono i comuni diMilo, Fornazzo
e Zafferana. Questo è un video esclusivo, che mostra la concitazione
della gente nell'affrettarsi ad abbandonare le zone coperte dalla lava:
pianti, preghiere, scongiuri perché era forte il timore che non sarebbe
più finita.
Il 5 aprile 1971, invece, iniziò un'altra lunga
eruzione, che si distinse in due fasi: fino al 7 maggio, da bocche che
si aprirono ad oltre 3mila metri di altitudine, vennero lanciati in aria
prodotti piroclastici, che arrivarono a distruggere l'osservatorio
Vulcanologico e la Funivia dell'Etna. Nel mese successivo, fino al 12
giugno, si aprirono altre sette bocche dalle quali fuoriuscì un intenso
fluido magmatico, che si spinse fino ai margini di Fornazzo.
Il 28 marzo 1983 è ricordata come una delle più
pericolose eruzioni dell'Etna: iniziò di mattina dopo un violento sciame
sismico. A sud, tra quota 2350 e 2900 metri, si aprì una frattura lunga
2 km e da lì si riversò il fiume di magma, che scese verso la zona del
Rifugio Sapienza, l'unico edificio che fu attorniato ma non distrutto.
Diversa sorte per la Casa Cantoniera ed una caserma dei Carabinieri,
completamente sommerse dalla lava. Il 21 aprile gli abitanti di
Nicolosi, Belpasso e Ragalna chiesero aiuto allo Stato. Dopo sette
giorni fu presa la decisione di deviare il fiume con cariche esplosive.
Alle 4:09 del 14 maggio 1983, venne effettuata la prima operazione di
deviazione, che ebbe successo solo in un primo momento: il magma si
riversò nell'argine artificiale, ma dopo qualche giorno questo stesso
argine fu richiuso dalla lava, che tornò a incanalarsi sul vecchio
percorso. Nei due mesi successivi le colate iniziarono a sovrapporsi e a
perdere d'intensità, fino ad esaurirsi definitivamente il 6 agosto
1983, dopo 131 giorni di attività.
Il 26 gennaio 2000, alle 2 del mattino, il tremore
cominciò ad alzarsi e, dopo poco, il fianco sud-orientale del Cratere di
Sud-Est si squarciò in una frattura lunga un centinaio di metri. Si
registrarono 60 fasi parossistiche in sei mesi. L'altezza delle fontane
di lava superò persino il chilometro: il 15 febbraio 2000 si vide
alzarsi dalla cima Sud-Est una fiamma alta 1000 metri. Inoltre si
formarono due piccoli coni effusivi, ai quali vennero dati i nomi di
“Sudestino” e “Nordestino”. Il 6 giugno 2000 l' Etna si placòper i
restanti sei mesi dell'anno.
Il 26 ottobre 2002 è ricordata come l'eruzione
perfetta: dopo quattordici mesi di calma apparente, intorno alle 22, si
registrarono violente scosse sulla zona sommitale del monte e, alle 4:30
di mattina, si aprì una frattura, dalla quale cominciarono a riversarsi
fontane di lava sempre più alte. Il giorno successivo, da un'altra
grande voragine si diresse velocissimo il magma verso Piano Provenzana,
che fu distrutta insieme con la bellissima pineta Ragabo. Il 29 ottobre
accadde un evento straordinario: il vulcano si mosse, la costa orientale
si spostò di decine di centimetri. Alle 11,03 del mattino un violento
terremoto colpì Santa Venerina: 2600 furono le persone rimaste
momentaneamente senza tetto sebbene, e per fortuna, non ci furono
vittime. Il 30 ottobre, nonostante la colata iniziasse a rallentare, la
nube di cenere si infittì e, per questo, fu chiuso l'aeroporto di
Catania. Il 7 novembre, mentre sul versante nord l'eruzione venne
dichiarata conclusa, sul lato opposto il vulcano si preparò ad un altro
spettacolo: fontane di lava e nubi di cenere. Il 16 dicembre si diffuse
la paura: dopo che fu distrutto il Centro Servizi del Comune di
Nicolosi, la colata raggiunse una centrale elettrica, che esplose: fu
lanciato materiale incandescente a 500 metri di distanza. Ci furono
diversi feriti e molte automobili vennero distrutte. L'Etna si placò
solo il 29 gennaio 2003, dopo 95 giorni di attività.
Tra il 2008 ed il 2009 è stata registrata la seconda eruzione più lunga
degli ultimi 10 anni: quella del 1991/93 durò 473 giorni, mentre 418
giorni quella del 2009.
Il 10 maggio 2008 improvvisamente il Cratere di Sud-Est
si risvegliò e dopo tre giorni anche quello di Nord-Est, dove si aprì
una voragine dalla quale fuoriuscì una colata veloce e fluida. Questa
attività durò oltre un anno. La notte tra l'11 ed il 12 luglio 2008, gli
abitanti di Zafferana Etnea e Milo udirono un numero impressionante di
boati, che vennero avvertiti persino a Catania con una frequenza media
di uno ogni due secondi!!! Ad agosto l'attività vulcanica si spense
quasi completamente.
Tra il 6 ed il 16 marzo 2009 l'attività stromboliana
riprese fino a maggio per poi concludersi a luglio. Di nuovo, poi, il 6
novembre 2009: sul fianco orientale del Cratere di Sud-Est d'improvviso
si aprì una piccola voragine, dalla quale fuoriuscì la colata lavica
che durò solo per qualche ora ma fu comunque spettacolare.
E dopo aver trascorso il 2010 senza mai mostrare il fuoco che stipa
dentro, nonostante la continua attività tellurica, l'Etna si fa rivedere
nel 2011, sia il 3 che il 12 gennaio. Non possiamo immaginare quale
altre sorprese ci riserverà questo straordinario gigante di fuoco, ma
possiamo star pur certi che ce ne saranno molte altre da ammirare. A
patto che resti sempre un gigante buono.
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